Dalle FS ai giorni nostri (1920-2010)
Nel 1920 la convenzione tra lo Stato e la Compagnia Reale delle Ferrovie Sarde non venne rinnovata e l'intera rete a scartamento ordinario presente in Sardegna entrò a far parte delle Ferrovie dello Stato che ne assunse la gestione e l'esercizio. Le Reali gestirono le linee sarde per un tempo di poco superiore a quello impiegato per costruirle, sicuramente non fu un investimento vantaggioso il loro.
Il primo gennaio del 1921 le Complementari assorbirono le Secondarie.
Nel 1923 finalmente le FMS poterono iniziare i lavori di costruzione delle ferrovie nel Sulcis; l'opera era veramente ingente e prevedeva la realizzazione di diverse gallerie, numerosi ponti in pietra e in ferro ma anche 18 stazioni e 55 caselli. Nonostante ciò le Meridionali riuscirono in breve tempo a realizzare l'intera rete ferroviaria ma si dovettero fermare a Monteponi. La concessione prevedeva che la tratta a scartamento ordinario delle FS da Iglesias a Monteponi passasse alle Meridionali che si sarebbero impegnate a convertirlo a scartamento ridotto ed unirlo alla loro linea. Quando però le Meridionali giunsero a Monteponi non avevano ancora ottenuto dalle FS la tratta che gli avrebbe consentono di giungere ad Iglesias. Mancava poco alla inaugurazione della linea ma si rischiava di non completare l'opera per dei cavilli burocratici.
Ci volle un Regio Decreto del 3 aprile del 1926 per sancire il passaggio alle Meridionali della Iglesias-Monteponi ma solo il 24 aprile venne ceduta effettivamente la linea. Le Meridionali in soli 4 giorni convertirono lo scartamento da ordinario a ridotto ed il 23 maggio 1926 vennero aperti al pubblico tutti i 113 chilometri delle linee FMS comprendenti la Siliqua-Calasetta e la Iglesias-Palmas Suergiu.
Intanto in Sardegna proseguiva la corsa alla costruzione di nuove linee: il 27 marzo 1927 con il Decreto Reale n. 656 si affidava alla Società Anonima Ferrovie Settentrionali Sarde (anch'essa denominata SFSS) la concessione per la costruzione delle linee Sassari-Sorso, Sassari-Tempio e Luras Palau. Si otteneva in questo modo una unica linea ferroviaria da Sassari a Palau seppure appartenente a società diverse. Il 12 maggio del 1930 venne inaugura la Sassari-Sorso, il 16 novembre del 1931 la Sassari-Tempio e il 18 gennaio 1932 la Luras-Palau.
Sommando i chilometri delle 3 società che gestivano le ferrovie secondarie in Sardegna, si arrivava a quasi 1000 km di linea a scartamento ridotto.
Nel 1933 la Società Anonima Ferrovie Settentrionali Sarde (SFSS) venne ceduta alle Strade Ferrate Pugliesi con sede a Genova che poco tempo dopo mutò la propria ragione sociale in Strade Ferrate Sarde, Società Anonima (SFS). La nuova società acquisì anche la maggioranza delle azioni delle Complementari, ora le due società avevano un unico amministratore delegato e quasi 850 chilometri di rete ferroviaria.
Durante il secondo conflitto mondiale l'intera rete ferroviaria sarda (sia FS che secondaria) venne presa d'assalto da migliaia di persone in fuga dalle principali città preda dei bombardamenti Alleati. Da Cagliari, Sassari, Alghero e Palau ci fu un esodo di massa di disperati che si riversarono nei paesi dell'interno, perlomeno sino a quando non vennero bombardate anche le ferrovie. In guerra i principali obiettivi dei bombardamenti aerei sono i mezzi di collegamento ossia strade, ponti aeroporti e ferrovie e questa teoria non lasciò immune la Sardegna. Le linee ferrovie e le stazioni vennero pesantemente danneggiate e dopo la fine del conflitto il governo assicurò ingenti somme per il ripristino dell'armamento e delle stazioni e si approfittò anche per realizzare alcune lievi varianti di tracciato su alcune linee.
Negli anni '50 le linee secondarie subirono un calo dei passeggeri a causa dell'aumento del traffico su gomma. I treni a vapore che impiegavano diverse ore per percorrere poche decine di chilometri non erano più concorrenziali nei confronti delle corriere e delle auto private. Nel Sulcis, la chiusura di molte miniere decretò la fine del trasporto merci ma anche un conseguente calo dei passeggeri. La crisi era talmente grave che le FMS vennero rilevate dal governo e nel 1955 commissariate.
Diverse linee lavoravano in perdita, era scarso il numero di passeggeri che venivano trasportati e quasi nullo era il traffico merci. Contrariamamente, c'erano diverse tratte che continuavano a trasportare un elevato numero di passeggeri e non erano assolutamente in perdita. Era giunto il momento delle scelte: le linee in perdita vennero sostituite con autocorse decisamente più economiche da gestire, quelle in attivo subirono un ammodernamento nel parco mezzi per continuare a restare concorrenziali al traffico su gomma.
Il primo luglio 1956 si soppressero la Isili-Villacidro e la Villamar-Ales, il 14 settembre la Gairo-Jerzu, il 21 luglio 1958 la Luras-Monti ed il 31 dicembre del 1969 venne fatta l'ultima corsa sulla Chilivani-Ozieri-Tirso. Per questa linea ci fu quasi una sommossa popolare poichè il tratto Chilivani-Ozieri veniva utilizzato come navetta per raggiungere la stazione FS di Chilivani abbastanza lontana dall'abitato di Ozieri.
Il 2 novembre del 1956 entrò in servizio la Villamassargia-Carbonia che assorbirà un gran numero di passeggeri che in precedenza utilizzavano le linee delle Meridionali. Per andare da Cagliari a Carbonia non era più necessario cambiare treno e compagnia ad Iglesias ma lo si poteva fare direttamente dal capoluogo con la linea FS.
Tra la fine degli anni 50 ed i primi anni 60, le linee sopravvissute videro il definitivo abbandono delle locomotive a vapore che vennero sostituite con automotrici diesel (ADe e ADm) e locomotori diesel (LDe). Questi mezzi sono ancora funzionanti sulle linee sarde.
Nonostante i pochi passeggeri trasportati ed il trasporto merci ridotto al minimo, le linee delle Meridionali non subirono la cancellazione di nessuna corsa. Il destino però si stava accanendo sulla linea: il 13 luglio 1968 venne chiuso il tratto da Siliqua a Narcao a causa della costruzione dell'invaso di Bau Pressiu che occupò parte del tracciato della ferrovia; il 18 gennaio 1969 un crollo in galleria fece chiudere il tratto da Iglesias a Monteponi. Nel breve volgere di pochi mesi, questi eventi tagliarono fuori le linee delle Meridionali dai capolinea posti nelle stazioni FS di Siliqua ed Iglesias. Al posto delle tratte chiuse vennero predisposte autocorse sostitutive ma per le FMS fu un duro colpo rinunciare a giungere alle stazioni FS ed al loro bacino di utenza.
Nel 1971 le SFS e le FCS passarono sotto il controllo dello stato mediante una Gestione Governativa retta da un Commissario.
Il 4 febbraio del 1974 le FMS annunciano la chiusura di tutte le linee ferroviarie ma una feroce protesta del personale e della popolazione suggerì la riapertura delle linee con un paio di corse giornaliere. La riapertura del servizio durò però poco tempo ed il primo settembre dello stesso anno le FMS cessarono definitivamente il servizio ferroviario che fu sostituito da autolinee.
Nel 1981 le FCS chiusero la Macomer-Bosa a causa delle pessime condizioni in versava la linea. Vennero fatti i necessari lavori di ammodernamento e l'anno seguente la linea riprese il servizio ma solo da Macomer a Tresnuraghes, sino a Bosa si poteva proseguire solo in pullman.
Nel 1989 dalla fusione della Società Ferrovie Complementari della Sardegna (FCS) e delle Strade Ferrate Sarde (SFS) nacque la Gestione Governativa Ferrovie della Sardegna (FDS).
Nel 1995 con contributi regionali e comunitari e con il patrocinio del WWF e di Italia Nostra si iniziò la ristrutturazione di stazioni, locomotive a vapore, carrozze ed armamento al fine di creare un servizio turistico chiamato Trenino Verde. L'intento era quello di recuperare le vecchie linee all'uso turistico prima che venissero chiuse per la scarsa affluenza di passeggeri. La tratta da Tresnuraghes a Bosa Marina, che funzionava solo con autocorse sostitutive, fu la prima ad usufruire dei finanziamenti e riprese il servizio come trenino verde.
Il primo febbraio del 1997 le FDS vennero affidate alle Ferrovie dello Stato che immediatamente soppresse le linee ordinarie Isili-Sorgono, Mandas-Arbatax, Macomer-Tresnuraghes e Nulvi-Palau che vennero trasformate in servizio turistico estivo all'interno del programma trenino verde.
Il primo gennaio 2002 le FDS vennero nuovamente rette da un Commissario Governativo nominato dal Ministero dei Trasporti. Il primo giugno 2008 la nuova denominazione divenne ARST-Gestione FDS srl posta sotto il controllo della Azienda Regionale ARST.